Curator | Teodolinda Coltellaro
Galleria Comunale d’Arte | Cagliari | italia
L’incessante ricerca – astratta, geometrica e cromatica – di una delle più importanti artiste italiane del XX secolo, a cento anni dalla sua nascita: alla
La mostra racconta, nel centenario della sua nascita e attraverso 24 opere, l’evoluzione artistica di una delle più importanti artiste italiane del XX secolo.
Nata a Roma nel 1922, figlia del pittore e scultore Ercole Drei, Lia Drei è una straordinaria figura femminile della prima parte del Novecento. Respira e pratica l’arte figurativa fin dai primi anni di vita nello studio del padre a Villa Strohl-Fern, immaginifico luogo d’incontro di tanti percorsi artistici della Capitale; si laurea in Lettere alla Sapienza e si perfeziona alla Columbia University di New York dove poi insegnerà per qualche anno prima di rientrare in Italia; diventa campionessa italiana di nuoto e tuffi dal trampolino; è amante della musica (in mostra è esposta la sua storica chitarra) e studiosa delle problematiche ottiche, dei processi retinici e percettivi. Tutte queste sfaccettature della sua personalità si riversano nella sua produzione artistica, soprattutto a partire dal 1963, quando, dopo aver conosciuto il pittore Francesco Guerrieri che diventerà compagno d’arte e di vita, contribuirà alla costituzione del “Gruppo ‘63” e del binomio “Sperimentale p.”(p. sta per “puro”), nato dalla scissione del “Gruppo ’63”, movimenti artistici sperimentali ormai annoverati a pieno titolo nella storia dell’arte visiva contemporanea.
Il cammino creativo di Lia Drei diventa così ricerca e indagine, concentrate soprattutto sulla percezione e sulla visione. Drei intuisce i limiti della figurazione e inizia a romperne i vincoli sulla tela, appigliandosi alle stratificazioni del colore per creare nuove soluzioni espressive. Si delinea così la sua intensa esperienza astratto-informale, incentrata su nuove strutture della visione che di fatto dà l’avvio a periodi fertili di conquiste linguistiche, di inedite possibilità strutturali di forme e colori, di originale applicazione del metodo scientifico all’arte. Lia Drei – Forme e geometrie di luce restituisce questa costante evoluzione dello sguardo e dell’espressione attraverso 24 opere realizzate dall’inizio degli anni Sessanta fino a poco prima della scomparsa, avvenuta nel 2005.
L’esposizione alla Galleria Comunale d’Arte non vuole solo celebrare il centenario della nascita dell’artista, ma ricordare anche che il percorso di Lia Drei fece tappa anche a Cagliari, dove, negli anni Sessanta la pittrice, insieme a Guerrieri e a diversi storici dell’arte come Corrado Maltese, compì alcune ricerche sulla percezione-forma-colore per l’università del capoluogo. E due sue opere hanno già trovato dimora in città, grazie alla Collezione Ugo Ugo, raccolta di arte contemporanea particolarlmente attenta alla ricerca astratta-geometrica, assemblata a cavallo tra gli anni Sessanta e Settanta dall’artista, storico direttore della Galleria Comunale per quasi vent’anni.