Oltre lo spazio, nei territori dell’esistenza
1 – 13/5 2021
Galleria d’Arte Contemporanea Studio C | Piacenza | Italia
Nato nel 1953 a Koblach, In Austria, e residente in Italia dal 2000.
La sua attività artistica inizia nel 1977, dopo i primi approcci al Naturalismo e all’Espressionismo e la sperimentazione di diverse tecniche pittoriche, elabora una sua personale poetica. «Durante numerosi viaggi e soggiorni all’estero, dove non mi era possibile lavorare con la tempera, ho perfezionato la tecnica della pittura ad acquerello, è stato un processo lungo quasi 20 anni. È nata così la mia predilezione per un’applicazione trasparente del colore, luce colorata a più strati, e nel corso degli anni si è consolidata nella mia modalità espressiva». Lo stile pittorico di Peter Nussbaum fonda le sue figure geometriche sull’ambiguità tra rigore e immaterialità, creando uno spazio non reale, ma dell’immagine, fatto di superfici bidimensionali, proiezioni di volumi aerei, in grado però di raggiungere la terza dimensione. Per l’artista l’elemento primo e fondamentale è proprio la luce, essa definisce lo spazio e la forma, nonché il colore: ciò che vediamo non è la materia, bensì la luce che questa riflette. Partendo da queste considerazioni, l’artista articola sulla superficie pittorica forme composte da una stratificazione di trasparenti livelli di colore. L’immagine, pur nel suo rigore compositivo, non risulta mai statica, perché movimentata da una sequenza virtuale di forme primarie concatenate. I corpi geometrici emergono dallo spazio circostante come incarnazioni tangibili della luce. Per ottenere quella qualità luministica che le contraddistingue, le sue opere prevedono una meticolosa parte costruttiva, quasi d’impronta artigianale: la base, costituita da una struttura in legno, viene trattata e levigata finemente fino a ottenere una superficie perfetta su cui l’artista dipinge stendendo a pennello la vernice acrilica trasparente in sottili strati sovrapposti. C’è una forte componente simbolica: la luce è metafora di elevazione spirituale. Assurge ad archetipo di tutte le sorgenti prime da cui emanano sia la vita biologica sia quella interiore. «Con il tentativo di approfondire la modalità espressiva dei dipinti, è nata l’esigenza di superare le forme esterne, visibili. La mia ricerca dell’elemento spirituale mi ha condotto allo studio delle scienze umanistiche. Tutto è iniziato durante soste prolungate sul Monte Athos, dove ho trascorso più di sei mesi con i monaci. E successivamente allo studio della numerologia, della cosmogonia, della cabala, della metafisica e di altri ambiti affini. L’intangibile, l’inesplicabile sono una forza magnetica che determina il mio percorso in questo cosmo. È in questo campo di energia che oso riprodurre l’invisibile, l’universale in forme e colori materiali con i mezzi a mia disposizione. La vibrazione dell’universo va ricercata, con i nostri sensi, esclusivamente nel regno dell’astratto e, anche se, nei miei dipinti uso talvolta forme tridimensionali individuabili, queste hanno soltanto la funzione di simboli per qualcosa che non può essere afferrato intellettualmente, ma che può essere recepito in modo diretto dal nostro intimo, dall’essere».
Nussbaum è stato definito “architetto dello spirito” perché, con le sue tele e le sue installazioni, si propone di costruire un’occasione di riflessione spirituale che va al di là della pura fruizione estetica. Il suo obiettivo è trasferire sulla superficie pittorica i segni del mistero divino, lavorando proprio sul concetto di energia nell’arte e sui modi in cui possa essere rappresentata, allusa, percepita e trasmessa attraverso il linguaggio artistico.