29/6 – 9/7 2019
Dolceacqua Arte Contemporanea (DAC) | Dolceacqua (IM) | Italia
“La nostra società è definita dalla razionalità. Per una persona che cerca di adattare le sue necessità all’ambiente, l’azione mirata è essenziale. Concepiamo le nostre azioni per raggiungere i nostri obiettivi: esse sono pertanto subordinate allo scopo. Immaginiamo che vi sia un intento dietro ogni azione, una causa dietro ogni effetto e dietro ogni entità. La vita quotidiana ci conferma che il raziocinio è il nostro strumento più valido e prezioso, che detta gran parte delle nostre decisioni. Allo stesso tempo, delimita il mondo in cui viviamo: perché, se la razionalità è un principio intrinseco ai nostri pensieri e azioni, allora non possiamo aggirarla o evitarla. La razionalità rappresenta il confine fra noi e le entità potenzialmente senza limiti. Abbiamo bisogno di questi confini, e ne costruiamo altri per poterci misurare con gli spazi reali e sociali, in tutte le loro dimensioni. Persino quando ci riferiamo all’infinito, quasi sempre cerchiamo immagini che possano definire l’imperscrutabile in modo quasi tangibile. Tuttavia queste visualizzazioni mentali non fanno altro che rimandare all’infinito. Perciò non si tratta di superare i confini ma di riconoscerli e di guardare oltre. Proprio come avviene in un test cromatico, il cui il fine non è impartire una lezione sui colori, bensì aiutare a identificare le possibilità e i limiti della propria percezione, queste opere giocano con i limiti e le possibilità della percezione spaziale. Quali sono gli quali spazi in cui mi muovo? Da cosa sono costituiti? Cosa si apre o si chiude davanti a me all’interno dello spazio che occupo? Quali decisioni scaturiscono dalla mia percezione dello spazio? Di fronte a una gamma teoricamente illimitata di decisioni possibili, le nostre azioni ci rammentano i limiti e le entità che esistono al di là delle stesse. Lo spazio è semplicemente un infinito concettualmente comprensibile.”
Anna-Maria Bogner