11/4 – 30/4 2019
Centro di Cultura dell’Ordine degli Avvocati | Genova | Italia
L’esposizione rappresenta in maniera significativa l’evoluzione del lavoro dell’artista, a partire dagli anni ’80 fino ad arrivare agli anni 2000.
Grazia Giovannetti nasce a Lucca nel 1932, città d’arte dove passò molto tempo con il nonno Enrico decoratore, pittore e restauratore. Nel 1969 si trasferisce in Liguria dove cresce come pittrice davanti al mare ondoso, portandosi dietro l’immagine delle dolci colline toscane. Dal 1975 vive e lavora a Lavagna (Genova), dove ha frequentato i corsi del prof. De Laurentis. Espone dal 1978 in mostre collettive e personali.
Gli inizi, dopo una formazione più figurativa, vedono Grazia Giovannetti concentrata sul modulo della casa che dopo essere stata sintetizzata all’estremo, diventa la protagonista della sua prima ricerca. Nella sala superiore saranno esposti questi suoi primi lavori, caratterizzati da un un grande rigore geometrico, da linee pulite e precise. La profondità dell’emozione che ne esprime il carattere, trova conforto e stabilità nelle certezze grafiche dei suoi dipinti che la pongono sicura all’interno di un modulo ripetibile all’infinito.
Guardando queste opere, un primo richiamo è sicuramente alla Optical Art, grazie ai colori contrastanti e al modulo replicato. L’artista però, si distacca da questa corrente per la volontà di coinvolgere emotivamente e intrinsecamente lo spettatore.
L’evoluzione di questa prima fase della sua arte passa attraverso la scomposizione del modulo, che fa comprendere la volontà dell’artista di coinvolgerci nel suo mondo interiore che si concede nello sviluppo formale della casa, sempre presente nelle sue opere e in questa fase più articolato rispetto al passato.
Dalla fase della scomposizione, che durerà per tutti gli anni ’90, si passa ai lavori che risalgono invece agli anni 2000, dove i colori diventano più morbidi e caldi, richiamando la sua terra d’origine: la Toscana. Le emozioni appaiono più sciolte e consapevoli, mentre la rigidità formale e psicologica è ulteriormente aperta rispetto alla scomposizione precedente. Le geometrie sono più libere, i volumi svincolati dalla rigidità della ripetizione cellula-casa. Quest’ultima infatti, è ora del tutto scomparsa, in una dimensione spaziale che diventa definitivamente astratta.